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mercoledì 14 agosto 2013

Idrogeno solforato: ladro di cervelli



di Chiara Madaro


Affaticamento, depressione, perdita di memoria e del senso dell’equilibrio, problemi di insonnia, ansia, torpore letargico, tremori, svenimenti, e disturbi all’udito, al naso e alla gola. Sono i mali epidemici che colpiscono le società moderne dei paesi occidentali. Quelle società che hanno visto per prime gli effetti dello sviluppo dovuto ai combustibili fossili. Le prime a viverne le tragiche conseguenze.

E’ estremamente difficile che gas o petrolio siano trovati allo stato puro. In genere sono mescolati ad altre sostanze sulfuree tra cui predominano l’idrogeno solforato (l’H2S), i solfati e i disolfiti (dove una o due molecole di zolfo sono chimicamente legate ad un idrocarburo) e lo zolfo puro. L’idrogeno solforato si pone come il sotto-prodotto principale dell’opera di idro-desulfurizzazione del petrolio e può essere presente sia sottoforma di componente intrinseca del petrolio naturale, sia come sostanza di risulta durante la sua lavorazione. La letteratura scientifica è unanime nel riconoscere la tossicità dell’H2S. L’eventualità di fuga di quantità considerevoli di H2S dagli impianti di idro-desulfurizzazione presenterebbe rischi notevoli per la popolazione locale. Esiste infatti ampia documentazione di accidentale emissione di H2S da impianti di lavorazione del petrolio, anche in tempi recenti.

La presenza di zolfo rende, inoltre, gli idrocarburi fortemente corrosivi e tende a danneggiare oleodotti e gasdotti. Si preferisce, dunque, procedere alla sua idro-desulfurizzazione in loco, nei pressi del luogo di estrazione. Ma secondo la Prof.ssa D’Orsogna, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Matematiche della prestigiosa Università della California: “Tutte le operazioni di trattamento dei prodotti petroliferi, a qualsiasi livello, hanno la possibilità di emettere quantità più o meno abbondanti di idrogeno solforato, sia sottoforma di disastri accidentali, sia sottoforma di un continuo rilascio all’ambiente durante le fasi di estrazione, stoccaggio, lavorazione e trasporto del petrolio”. In caso di esplosione di centri di idro-desulfurizzazione si calcola che tutto il circondiario dai 400 ai 6500 metri possa essere influenzato dall’ H2S e che questo possa portare a danni irreverisibli. Il raggio mortale va dai zero ai duemila metri, a seconda dell’entità dello scoppio.

 

Il progetto Tap intende stoccare il gas in Albania. Tutti noi amanti del mare sappiamo che nelle giornate di tramontana quando il cielo è terso è possibile distinguere distintamente le montagne albanesi dalle nostre coste. Se anche ci facessero il favore di stoccare e lavorare il gas in Albania, le comunità italiane del basso Adriatico soffrirebbero ugualmente a causa delle conseguenze del gas chiamato ‘ladro di cervello’. A parte il fatto che vale la pena di ricordare che si tratta di un progetto europeo lungamente pensato.

“L’H2S avvelena il cervello e gli effetti dell’avvelenamento sono  irreversibili”. Lo dice il Dr. Neil Carman, Ex funzionario del Texas per l’ambiente e direttore del Lone Star Chapter per l’aria pulita del Sierra Club, e cita studi che dimostrano come l’H2S interferisca con l’abilità delle cellule di utilizzare l’ossigeno. Il NC Scientific Advisory Board riferisce che “sintomi quail mal di testa,nausea e irritazioni a occhi e gola” sono riscontrabili presso comunità che vivono in ambient con livelli di H2S che vanno dalle 7 alle 10 parti per bilione.

Secondo il Dr. Carman, “ sintomi dimostrabili di esposizione cronica includono deficit pronunciati del senso di equilibrio e nei tempi di reazione e altri disturbi come vertigini, insomnia e stanchezza eccessiva. L’idrogeno solforato è una sostanza fortemente velenosa, la cui tossicità è paragonabile al Cianuro. A dosi inferiori, fra gli 8 ppb e le 100 ppm, si riportano molti casi di difficoltà olfattive.

L’effetto desensibilizzante dell’odorato è uno degli aspetti più insidiosi dell’H2S perchè alle più alte e, potenzialmente mortali concentrazioni, la sostanza non è più percepibile ai nostri sensi. Il corpo umano normalmente reagisce alla presenza di H2S trasformandolo in zolfo allo stato puro e in tiosolfati che poi raggiungono il sangue o il fegato. Se la quantità di H2S è però troppo elevata, la naturale capacità del corpo umano di disintossicarsi non è più sufficiente e la tossicità diventa letale.

 

I danni dell’Idrogeno Solforato nei bambini.

 

“Gli effetti dell’inquinamento provocato da sostanze tossiche come l’H2S su bambini in età evolutiva sono riconosciuti dagli esperti come particolarmente severi. Il Dr.Carman spiega che “I bambini sono maggiormente sensibili agli effetti dell’H2S rispetto agli adulti. In primo luogo perché respirano più velocemente assorbendo quantità significativamente superiori rispetto ad un adulto misurando gli inquinanti rispetto al peso corporeo. Un bambino, ad esempio, inala il doppio dell’aria rispetto ad un adulto relativamente al peso. Secondo: dati nazionali dimostrano che i bambini passano circa il 50% del tempo in più all’aperto rispetto agli adulti. Terzo: i bambini sono tre volte più attivi rispetto agli adulti durante il tempo trascorso all’aperto e sono impegnati in attività ricreative o sportive; questa maggiore attività fisica comporta un aumento della respirazione ed un significativo aumento dell’inalazione e in alcuni casi di deglutizione di inquinanti. Quarto: i bambini sono particolarmente esposti alle sostanze tossiche in quanto i loro organismi sono immaturi e quindi crescono rapidamente. Quinto: i bambini si trovano negli anni dell’apprendimento di base e le esposizioni all’H2S causano danni al cervello. La menomazione delle facoltà mentali in un bambino provocano danni con effetti per tutta la vita”. “Gli scienziati che studiano la salute pubblica oggi riconoscono che l’Idrogeno solforato è una potente neurotossina e che un’esposizione cronica anche in ambienti con bassi dosaggi di H2S causa danni irreversibili al cervello e al sistema nervoso centrale. I bambini sono di gran lunga i più sensibili rispetto a questo gas velenoso. Non è accettabile per le comunità dover continuare a soffrire le malattie provocate dall’H2S (…)” termina il Dott.Carman.

L’Idrogeno solforato (H2S), popolarmente conosciuto come "gas dell’uovo marcio" per via del suo inconfondibile odore e come " gas veleno" per le sue proprietà letali, è l'inquinante tossico dell'aria più comune trovato nelle comunità urbane e rurali in tutta l'America. Settantaquattro industrie americane, soprattutto gli impianti che lavorano il petrolio e gas naturale e gli allevamenti intensivi, emettono H2S in volumi e concentrazioni sufficienti a rappresentare un rischio per la salute pubblica. Case, luoghi di lavoro e comunità in tutta l'America del Nord, soprattutto nei quartieri poveri che si trovano nei pressi di raffinerie di petrolio, fabbriche, discariche: in questi luoghi migliaia di persone ogni giorno  sono avvelenate dall’H2S.

Le vittime di avvelenamento da acido solfidrico soffrono di una gamma di danni irreversibili al cervello. Si va dai danni cerebrali associati a disfunzioni misurabili riguardanti la capacità di equilibrio, visione, tempo di reazione, udito, memoria e di problem solving ai più catastrofici danni al cervello con conseguente torpore, coma o morte. Il sistema nervoso centrale e gli organi, specialmente cervello, polmoni, cuore, tratto gastrointestinale e mucose — sono danneggiati da inalazione di H2S o ingestione orale di acqua contaminata da H2S. Anche a basse concentrazioni, H2S danneggia il DNA e uccide i neuroni del cervello. La cattiva notizia è che, grazie al peso delle lobby dell'industria del petrolio e del gas, questo famigerato "ladro di cervello" non è nemmeno elencato come un pericoloso inquinante dell'aria dall'Environmental Protection Agency, Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente.

Secondo il Dott.Kilburn: “Ogni americano dovrebbe allarmarsi a proposito dei rischi personali e dei costi sociali dell’intossicazione da solfuro di idrogeno”, infatti, “fonti di ‘gas dell’uovo marcio’ sono onnipresenti negli Stati Uniti  e si associano a danni sia cronici che acuti per la salute pubblica e a rischi per la salute dei cervelli umani e dei polmoni sul lavoro. Emettitori industriali di pericolosi livelli di H2S sono presenti in ogni stato in America e il killer, silenzioso ma maleodorante, può colpire qualsiasi casa americana”. “Negli adulti – continua KIlburn - intensità e durata dell'esposizione di H2S può essere correlata con funzioni cerebrali compromesse e ad una ridotta durata del ciclo vitale. L’intossicazione da solfuro di idrogeno in America è un problema di ingiustizia ambientale, dal momento che esso esige il pedaggio più alto su alcuni gruppi vulnerabili: i bambini sotto l'età di cinque anni, anziani, malati, poveri e le minoranze svantaggiate”. Il Dr. Kilburn, che è un professionista riconosciuto come pioniere e principale autorità in campo medico sugli aspetti ambientali dell'intossicazione da solfuro di idrogeno, identifica i passi pratici e necessari che devono essere intrapresi per salvare la vita degli americani e i loro cervelli dalle devastazioni insidiose e onnipresenti dell’intossicazione da solfuro di idrogeno. L'opera prima e definitiva sull'argomento, Ladro di cervello è un’opera rivolta a tutti gli americani a rischio, oltre a scienziati e politici. Nell’opera si parla di:

• Casi dei pazienti che soffrono a causa dell'esposizione ad H2S

• Fornisce elenchi bibliografici della ricerca pubblicata, racconti, articoli e storie personali che riguardano l’idrogeno solforato

• Include un glossario che fornisce la definizione di concetti scientifici ed elementi sulla funzione del cervello, misurazioni delle prestazioni mentali e test

• Presenta un'appendice che spiega i vari test per determinare gli effetti della sovraesposizione di H2S

 

Sull'autore:

Kaye Kilburn H. MD, è Presidente e direttore di Neuro-Test, Inc., Pasadena. CA, ed è stato professore di medicina e direttore del laboratorio di scienze ambientali dell'Università di Southern California Keck School of Medicine per 26 anni.

Maria Rita D’Orsogna,eThomas Chou, Department of Mathematics, California State University at Northridge,Los Angeles, CA 91330-8313, Department of Biomathematics,

David Geffen School of Medicine, University of California, Los Angeles, CA 90095-1766

(Dated: November 8, 2007)