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sabato 5 aprile 2014

Fumigazioni aeree nel Chaco - Argentina


Traduzione di Chiara Madaro
 


http://noticiasdelfrente.wordpress.com/category/pueblos-fumigados/
Gli agrotossici vengono sparsi nei centri abitati
Il Tribunale Superiore di Giustizia del Chaco ha confermato un provvedimento cautelare che limita le fumigazioni aeree e terrestri in vicinanza di luoghi abitati, scuole e corsi d’acqua. Si tratta di un supporto per coloro che, danneggiati da un notevole aumento di casi di cancro e malformazioni congenite, hanno presentato un ricorso contro imprese risiere, i governi municipali di La Leonesa e Las Palmas e le autorità provinciali e nazionali.

La decisione del giudice si è basata sul principio di precauzione il quale implica che, sebbene non sia stato comprovato né scartato il fatto che l’uso di agrochimici sia la causa delle malattie in questione, sia da mettere in primo piano la difesa della salute pubblica e dell’ambiente a fronte di possibili danni irreversibili. La notizia si pone come un precedente sulle possibilità di mettere in pratica lo sviluppo sostenibile in opposizione all’industria estrattiva considerando che esistono molte comunità con i medesimi problemi.

http://noticiasdeabajo.wordpress.com/2011/02/26/el-glifosato-produce-defectos-congenitos/
Effetti genetici del Glifosfato
Secondo il giornalista Darìo Aranda (Pàgina 12) “stabilisce limiti inediti per le fumigazioni: a mille metri da luoghi abitati e scuole per aspersioni terrestri e a duemila metri per quelle aeree”. A sua volta “il massimo tribunale del Chaco ha protetto per la prima volta i corsi d’acqua”. Il Tribunale ha applicato la legge 25.675 che Pàgina 12 ha citato: “Quando esiste un pericolo di danno grave o irreversibile, l’assenza di informazioni o certezza scientifica  non dovrà essere utilizzata a giustificazione della posticipazione dell’adozione di provvedimenti efficaci in funzione dei costi per impedire il degrado ambientale”.  
L’enfasi viene posta sulla responsabilità nei confronti della comunità come interesse primario rispetto ad interessi commerciali particolari. La restrizione riguarda principalmente i produttori risieri della regione appartenenti alle imprese San Carlos SRL e Chancha Larga SA che utilizzano due agrochimici di uso massiccio nelle coltivazioni del paese: il glifosato e l’endosulfan, quest’ultimo proibito recentemente in Argentina in un piano graduale a partire dal prossimo anno.


http://www.chm.bris.ac.uk/motm/endosulfan/endosulfanh.htm
La scienza contro l'uso dell'endosulfan
Aranda ha ricordato che “in aprile di questo anno, un avviso ufficiale della Commissione investigativa sulla contaminazione delle acque del Chaco ha rivelato che nell’arco di un solo decennio i casi di cancro infantile si sono triplicati e le malformazioni dei neonati sono cresciute del 400%. I casi di cancro erano localizzati proprio nella provincia di La Leonesa”. Il suddetto annuncio avvertiva che “l’incremento della casistica coincide con l’espansione della frontiera agricola colpendo la salute delle popolazioni locali a causa delle pratiche e tecniche di coltivazione le quali includono la diffusione aerea di erbicidi il cui principio attivo è il glifosfato e altri agro tossici”.

Quattro mesi dopo, il sindaco de La Leonesa, Josè Cabral e sua moglie, la deputata provinciale Elda Insaurralde, hanno impedito la presentazione degli scienziati Andrès Carrasco, ricercatore di UBA e Conicet e Hugo Lucero, Capo del settore di Biochimica Molecolare dell’Università Nazionale del Nordest, i quali avrebbero dovuto esporre i casi rilevati sui 10mila abitanti e le ricerche di laboratorio sugli effetti nocivi del glifosato e dell’endosulfan. L’incidente ha risvegliato azioni politiche contrarie e a favore di tale atto di censura.

Laura Mazzitelli, una delle madri colpite da questi eventi e il cui figlio ha contratto la leucemia all’età di due anni, ha detto a Pagina 12: “La Giustizia ci ha dato ragione per la terza volta. E’ stato tutto molto lungo e difficile ma abbiamo dimostrato che insistendo si ottiene giustizia, si possono fermare questi veleni che colpiscono i nostri figli”.


 
 
 

 

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