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martedì 24 luglio 2012

La storia del programma sovietico sulle armi biologiche

18 Luglio 2012 di Steven Aftergood

Nel 1972, gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e altre nazioni hanno firmato la ‘Biological and Toxin Weapons Convention’, Convenzione sulle armi tossiche e biologiche, che avrebbe dovuto vietare la circolazione e la produzione di armi biologiche. Tuttavia in quegli anni in Unione Sovietica era attivo un programma di massiccia espansione di armi di questo tipo. Si trattava di un programma offensivo iniziato negli anni 20 e continuato sotto la Federazione Russa almeno fino alla metà degli anno 90.

La sorprendente storia delle armi bioogiche sovietiche è raccontata in un nuovo lavoro scritto da Milton Leitenberg e Raymond A. Zilinskas (Harvard University Press, 2012): “Il programma bellico sovietico: una storia biologica”.

Il programma sovietico sulle armi biologiche (BW) è stato di gran lunga il più vasto e sofisticato programma mai intrapreso da qualsiasi nazione sul tema ed è stato intensamente protetto da una rete di reticenze e mascherato da numerosi strati di inganno e disinformazione.

“Le più importanti strutture del programma rimangono inaccessibili agli estranei ancora oggi, scrivono Leitenberg e Zilinskas “ed è attualmente considerato un crimine per chiunque nell’odierna Russia divulgare informazioni sul programma BW”. Inutile dire che rimangono chiusi gli archivi ufficiali e i funzionari del governo russo sono poco propensi a rilasciare dichiarazioni sul tema o negano l’esistenza del programma.

Per circa 10 anni Leitenberg e Zilinskas sono riusciti ad intervistare circa una  dozzina di ex scienziati sovietici coinvolti nel programma BW e decine di altre fonti. Le loro rivelazioni sono servite a far avanzare lo stato delle ricerche dei due studiosi e a divulgare informazioni mai messe in luce da precedenti relazioni. Incidenti ben noti come quello dell’epidemia di antrace di Sverdlovsk del 1979 possono quindi essere visti in una nuova luce. Molti altri aspetti emersi le lavoro di Leitenberg e Zilinskas sono invece rimasti completamente sconosciuti al pubblico.

Gran parte del libro è dedicata alla descrizione della vasta infrastruttura sovietica di ricerca e produzione, incluse le descrizioni dei vari istituti, della loro storia , del loro potenziale lavorativo, della natura delle loro ricerche, almeno per quanto è stato possibile appurare. Nel testo vengono affrontati argomenti tanto affascinanti quanto terribili come:

  • Nel tentativo di migliorare le proprietà belliche degli agenti BW, gli scienziati sovietici hanno trascorso anni di lavoro per creare una ‘chimera’ virale, ovvero un organismo che contiene materiale genetico proveniente da due o più organismi.
  • Altri scienziati hanno lavorato per eliminare il "epitopi" sulla superficie degli agenti BW esistenti al fine di renderli irriconoscibili a tecniche diagnostiche regolari. Usando un agente  modificato, "i sovietici avrebbero reso notevolmente più difficile per la popolazione attaccata identificare il patogeno causa del focolaio della malattia risultante e iniziare un trattamento tempestivo."
  • Un progetto il cui nome in codice è Hunter (Okhotnik) ha cercato di sviluppare ibridi di batteri e virus, tali che l'uso di un antibiotico per uccidere i batteri potrebbe innescare il rilascio del virus. "A differenza di altri programmi nazionali di BW, che senza eccezione hanno utilizzato solo tecniche di microbiologia applicata classica o tradizionale, il programma sovietico post-1972 aveva un aspetto futuristico. Impiegando la manipolazione genetica e altre tecniche di biologia molecolare, i suoi scienziati sono stati in grado di infrangere le barriere che separano le specie...."
  • Il programma Soviet BW sembra essersi avvantaggiato della declassificazione che avvenne negli anni 70 di un gran numero di documenti di origine statunitense sul programma BW. E’ così che è stato possibile appurare che il design del bomblet sovietico BW Gshch-304 è simile al bomblet declassificato US E-130R2. Nel 2001 il Governo degli Stati Uniti ha cercato di riclassificare molti documenti ma “nulla poteva essere fatto a riguardo se si pensava alle relazioni che erano circolate liberamente per più di 35 anni”.
  • La qualità dell'intelligence statunitense sul programma sovietico BW ha lasciato molto a desiderare. "L’Intelligence sulle attività Sovietiche BW è relativamente scarno per il periodo pre-1972; magro e spesso di dubbio valore durante gli anni 1970-1979; un po' meno scarno e di migliore qualità durante gli anni 1980-1990. Dopo il 1990, poco è stato declassificato. "C'è un numero sconosciuto di rapporti ancora classificati riguardanti il programma sovietico BW prodotto dalla CIA e forse da altre agenzie che non abbiamo a disposizione," scrivono gli autori. Lo stato di declassificazione è tale che "Siamo stati in grado di raccogliere informazioni molto più facilmente da interviste con ex scienziati sovietici e da documenti ufficiali declassificati”.
  • Quello che gli autori chiamano “il terribile errore degli Stati Uniti” ovvero il programma di inganno e disinformazione intrapreso dal governo statunitense negli anni 60 avente come obiettivo l’Unione Sovietica il quale implicava falsamente che gli Stati Uniti avessero un programma clandestino sulle armi biologiche. Questa sfortunata campagna può aver rafforzato l’idea sovietica che gli Stati Uniti avessero terminato il loro programma di offesa BW, una convinzione che ha spinto e forse legittimato il programma sovietico BW.
  • Oggi la situazione rispetto al BW nell’ex Unione Sovietica è "ambigua e insoddisfacente" scrivono Leitenberg e Zilinskas. Esiste la possibilità che la Russia mantenga parti del programma BW in violazione della BWC. O forse la situazione è migliore di quanto si potrebbe temere.
In 23 capitoli gli autori esaminano minuziosamente molte sfaccettature di questa storia, delle strutture coinvolte e del funzionamento del programma sovietico BW. Ma dopo 900 pagine i lettori vengono informati che molto resta ancora da scoprire.

"Noi non siamo stati in grado di rispondere definitivamente alcune delle domande più importanti," osservano. Domande senza risposta riguardano questioni fondamentali come la motivazione e lo scopo del programma. Perché l'Unione Sovietica perseguiva lo sviluppo e l'acquisizione di armi biologiche? Chi doveva essere preso di mira dalle armi biologiche sovietiche – gli Stati Uniti? La Cina? L’Europa? – e in quali circostanze? E cosa succede ora?

Dopo un breve periodo negli anni di Eltsin durante il quale i funzionari russi hanno riconosciuto questa attività, «l'attuale posizione ufficiale della Russia è che nessun programma BW offensivo è esistito in Unione Sovietica».

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La storia del programma sovietico di armi biologiche è stato rivisto dall'autore David Hoffman, esperto in politica estera, il mese scorso.

Nel 2010 il governo ha firmato un accordo con l'ex Repubblica Sovietica di Armenia a collaborare nel controllo e distruzione degli agenti patogeni pericolosi e in altri sforzi per prevenire la proliferazione di armi biologiche. L'accordo, uno dei tanti, è stato pubblicato all'inizio di quest'anno.





Traduzione: Chiara Madaro; da http://www.fas.org/

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