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venerdì 6 dicembre 2013

Idrocarburi in Puglia: istanze di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio

petrolioegas.it
In Italia oggi esistono 1.010 pozzi produttivi di cui 615 in terraferma in 88 concessioni e 395 a mare in 45 concessioni. -

 
E' l'idea di sviluppo che hanno in serbo per noi, una delle poche regioni italiane ad essere rimasta fuori dalla follia petrolifera. Una scelta che ha prodotto importanti risultati a livello occupazionale nell'indotto turistico e della produzione agricola di pregio che in pochi anni ha superato di gran lunga i dati Emiliani.  Mettendo a confronto Puglia ed Emilia Romagna, in quest'ultima si nota un rapporto inversamente proporzionale tra la crescita della raccolta di idrocarburi e il turismo. Gli idrocarburi stanno di fatto riducendo la varietà della capacità produttiva delle tante regioni che hanno dato il via libera ad un'economia basata su olio nero e gas. Quali sono le valutazioni che vengono fatte quando si parla di costi e benefici? Quale valore viene dato a quelle che con distacco vengono definite 'esternalità'? insorgenza di malattie gravi, terreni non più coltivabili, deviazione delle masse turistiche, contaminazione di falde, aria e terra hanno un costo altissimo per tutti noi.
http://www.greenreport.it
Quali le conseguenze? 14 associazioni ambientaliste hanno sottoscritto e inviato ai Ministeri competenti una relazione sulla 'Ricerca di idrocarburi in Mediterraneo e impatto sull'ecosistema marino e sulla vita dei Cetacei' - fanghi e fluidi perforanti utilizzati (miscele a base di oli minerali, gasolio, idrocarburi, acqua e materiali sintetici, i  quali risultano saturi di BTEX - benzene, toluene, ethyl-benzene, xylene, metalli pesanti - mercurio, arsenico, vanadio, piombo, zinco, alluminio, cromo, bario, berillio, cadmio, rame, nichel, argento e ferro, oltre a piccole quantità di materiale radioattivo, come gli isotopi 226 e 228 del radon [4-6]) e per le perdite inevitabili di idrocarburi durante l'estrazione. Nel caso in cui si verificassero eventuali incidenti e scoppi (molto frequenti anche in Italia) la situazione sarebbe disastrosa. Pertanto la contaminazione ambientale causerà magnificazione e bioaccumulo lungo tutta la catena trofica al cui apice si trovano i cetacei, sentinelle della salute dell'ecosistema marino -

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