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lunedì 11 novembre 2013

Strumenti internazionali per le popolazioni locali contro Tap

di Chiara Madaro.

Le popolazioni salentine e alcune delle amministrazioni locali, sono in questi mesi sottoposte a pressioni e preoccupazioni in merito alla realizzazione di progetti quali la Trans Adriatic Pipeline (Tap). A fronte di decisioni che sembrano già prese dall'alto e ad insaputa degli stessi sindaci, quali mezzi esistono per fermare quella che viene definita una follia senza senso?
Nel 2009 l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha pubblicato un rapporto annuale su 'Le Relazioni tra i cambiamenti climatici e i diritti umani', il primo in tema di cambiamenti climatici da parte di Unhchr. La Relazione fa riferimento alla Dichiarazione di Stoccolma (1972) la quale all'Art.1 afferma che :"esiste un fondamentale diritto alla libertà, all'eguaglianza, ad adeguate condizioni di vita in un ambiente la cui qualità sia tale da permettere una vita di benessere e dignità". Il documento è stato redatto in una chiara ottica di interdipendenza tra ambiente e diritti umani. Ed è in tale ottica che la Relazione al Cap.III ricorda come gli Stati abbiano l'obbligo di proteggere gli individui da minacce prevedibili per i diritti umani. Qui la visione è riportata nel quadro dei cambiamenti climatici ma facendo riferimento a principi fondamentali e, per questo, diritti irrinunciabili.
Anche la giurisprudenza della Corte Europea sui Diritti Umani ha dato alcune indicazioni su come il fallimento delle misure prese contro rischi prevedibili possa essere indirizzata alla violazione dei diritti umani. La Corte ha anche individuato la violazione del diritto alla vita qualora le autorità statali non adottino una pianificazione territoriale delle politiche di emergenza adeguate.
La Relazione del 2009 di Unhchr ricorda, inoltre, il principio di precauzione espresso all'Art.3 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, Unfccc, in cui si afferma che la mancanza di piena certezza scientifica non deve essere usata dagli Stati per posticipare quelle decisioni che potranno prevenire e minimizzare le cause dei cambiamenti climatici mitigandone gli effetti dannosi.
Il Tribunale Permanente dei Popoli, poi, ricorda il Principio di Autodeterminazione dei Popoli.
I popoli posseggono oggi una serie di strumenti potenti anche se non sempre recepiti dagli Stati in maniera sufficientemente soddisfacente. Uno degli ultimi documenti è la Relazione prodotta da un gruppo di esperti del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) e pubblicata nel 2013, "Lo Stato della Scienza degli interferenti endocrini - 2012", la quale afferma che "La salute umana e le specie viventi dipendono dalla capacità di riprodursi e svilupparsi normalmente. Ciò non è possibile senza un efficiente sistema endocrino". Sistema che, viene affermato, è gravemente incapacitato da dalla sostanze chimiche contenute dagli idrocarburi (gas, petrolio e carbone)  e dai loro sottoprodotti.
 
 
 

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