Il suono dell'universo.

domenica 14 settembre 2014

Della tirannide


Di Chiara Madaro
Decisioni prese di nascosto dalle popolazioni locali, ratifiche ministeriali avviate in barba alle proteste generali, progetti che prevedono di lastricare il territorio di tubature di grandi dimensioni  per il trasporto degli idrocarburi, forma ormai obsoleta di produzione energetica, un Presidente del Consiglio che, alle legittime e circostanziate proteste di sindaci e amministratori locali e regionali, risponde: “Trovate voi un’alternativa” come se il destino e la progettazione dell’approvvigionamento energetico del Paese, l’evoluzione verso forme sostenibili , praticabili per territori soleggiati durante la maggior parte dell’anno, non fossero affar proprio. Ma di che stupirsi se questo stesso Presidente si è auto-incoronato ricevendo gli onori dei capi di Stato delle maggiori democrazie occidentali?

Non è la fotografia di qualche paese dell’est europeo o africano governato da dittatori e tiranni: queste cose succedono da noi. E’ questa la democrazia di una Repubblica parlamentare dell’occidente? La Repubblica che ha dato i natali ad un certo signore che già nel 1777 affermava che…

« "...Tirannide indistintamente appellare si deve ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto eluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono o tristo, uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammetta, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo" ».[1] Non possiamo dire di  non essere stati avvertiti.

Perché dopo tre secoli siamo ancora (o di nuovo?) a questo punto?

Perché? Se i mezzi di comunicazione che abbiamo nella nostra disponibilità sono capaci di creare reti di informazione? Se da decenni sappiamo che gli idrocarburi hanno altrove prodotto danni incalcolabili alle nostre società? Perché? Se l’alternativa sostenibile c’è ed è percorribile?

Si, siamo schiavi. Di chi? E di cosa? Dell’agnello d’oro, di cui a noi arrivano solo gli spiccioli, per tenerci buoni. Siamo sicuri che è questo che vogliamo? Possibile che i ‘mezzi di distrazione di massa’ siano stati così potenti in questi anni da non farci vedere che l’autismo, il diabete, le malattie neurodegenerative che colpiscono i nostri cari, i nostri neonati, siano diventate una epidemia?

Fino a pochi decenni fa, la parola epidemia, faceva venire in mente malattie fortemente infettive, facilmente trasmissibili. Oggi si applica a malattie mentali che dilagano e che creano difficoltà comportamentali, nei casi più leggeri. E’ il prezzo che paghiamo per l’anestesia che colpisce le nostre società e che non ci fa reagire alle ingiustizie.

Quando sarà la volta di troppo, capace di farci decidere che dobbiamo riappropriarci dei nostri diritti? 

Chi voglia provare a farsi un'idea su cosa sia TAP e cosa comporterebbe, troverà qui di seguito il file del Minambiente su cui è possibile trovare la documentazione completa relativa al 'dialogo' con le popolazioni locali terminato con un colpo di mano del Ministero.

http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/625/841?Testo=&RaggruppamentoID=186




[1] ‘Della tirannide’ , Vittorio Alfieri, 1777

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