Il 6 settembre ci sarà una manifestazione nella sala consiliare del Comune di Termoli in seguito ai permessi di esplorazione sismica concessi dal ministro Clini nell'area marina protetta delle Tremiti, Puglia. I permessi arrivano come un fulmine a ciel sereno ad un anno dalla fine delle contestazioni da parte della società civile e delle amministrazioni locali e regionali delle regioni tirreniche limitrofe.
La manifestazione inizierà alle ore 11.00 e alla presenza dei sindaci delle isole Tremiti, Antonio Fentini e di Termoli, Michele Basso Antoni di Brino.
Qui di seguito riporto la traduzione di quanto è possibile leggere sul sito di Petroceltic
L’Italia è il terzo paese produttore di petrolio e gas nell’Europa
occidentale. Esistono prove che attestano l’esistenza di riserve superiori a
622 mila barili di petrolio greggio e 8 TFC di gas (226 miliardi di metri cubi).
Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse rispetto alle risorse
energetiche esistenti in Italia e un gran numero di compagnie sono state
attratte verso quest’area del Mediterraneo.
Interessi di Petroceltic in Italia |
Essendo grandi importatori di
idrocarburi, c’è l’interesse a creare un vasto mercato per la produzione di gas
sul territorio nazionale. Inoltre l’Italia è vista da molti come un probabile
polo per l’importazione di gas in Europa. Lo sviluppo di una serie di tubazioni
che collega l’Italia ai produttori di gas più importanti come la Libia e
l’Algeria e lo sviluppo di nuovi terminali GNL potrà dare sicurezza sulla
capacità dell’Italia di svolgere questo ruolo.
Petroceltic ha una forte presenza in
Italia dal 2005. Attualmente possiede 4 permessi nella valle ovest del Po (3
dei quali operativi) e 4 permessi nell’area centrale dell’Adriatico (3 dei
quali operativi dei quali uno in funzione e gli altri non funzionanti per cause
di forza maggiore). Il Portfolio contiene anche 6 applicazioni offshore (5
nell’Adriatico centrale e 1 nel Canale di Sicilia).
Recenti commenti da parte del Ministro dell’Industria Corrado Passera
indicano che il governo tecnico sta sviluppando una Strategia Energetica
Nazionale che aspira a raddoppiare la produzione domestica di idrocarburi in
tempi brevi. Per questo il governo italiano riconosce di dover allineare il
sistema normativo agli standard europei e che i tempi per ottenere le
autorizzazioni devono essere ridotti. E’ chiaro che la visione del nuovo
governo italiano nel settore dell’upstream rappresenta una chiave potenziale
per l’occupazione, la crescita e lo sviluppo. Petroceltic accoglie con favore
questo cambiamento di approccio alla questione e crede che ciò darà impulso
allo sviluppo e alla crescita del nostro portfolio italiano.
Decreto Legislativo 128/10 e Decreto
83/2012
Incidente nella piattaforma petrolifera di Macondo, Messico |
Sotto il DL 83/2012 la restrizione applicabile
all’esplorazione offshore e alle attività produttive sotto il DLGS 128/2010
verrà ora applicata alle attività fino alle 12 miglia al largo della linea
costiera italiana. Il Decreto impone anche un incremento del 3% delle royalty
pagabili dai produttori di petrolio e gas offshore. I proventi di queste
royalty addizionali renderanno possibile per il Ministero dell’Ambiente e per
il Ministero dello sviluppo economico a sostenere il monitoraggio e
l’applicazione della protezione dell’ambiente marino e la supervisione per la
sicurezza ambientale e delle attività produttive costiere in Italia.
Scavi attuali in Adriatico |
Inoltre il Decreto chiarisce l’applicazione di
alcune restrizioni imposte dal DLGS 128/2010. In particolare si afferma che i
provvedimenti non verranno più applicati a:
-
Richieste per
le concessioni produttive che erano in corso di revisione nel momento in
cui il Decreto Legislativo 128/2010 è
andato in vigore compresi i procedimenti connessi o successivi
-
Eventuali
titoli, comprese le licenze che erano già state rilasciate prima che il DGLS
128/2010 entrasse in vigore
-
Qualsiasi
procedimento connesso a tali titoli anche successivamente comprese le possibili
estensioni degli stessi
-
Petroceltic
Italia S.R.L. detiene un certo numero di interessi già esistenti
precedentemente al DGLS 128/2010.
Questi interessi includono la licenza BR268 che
riguarda la regione dell’Elsa in Abruzzo. Petroceltic lamenta i ritardi imposti
dal DL 128/2010 e al fine di proteggere il valore economico del permesso, ha
presentato un reclamo contro il rifiuto del Ministero dell’Ambiente rispetto all’applicazione
della valutazione ambientale basata sul DL 128/2010. Il Ministro dello sviluppo
economico ha garantito a Petroceltic un’ulteriore sospensione fino al momento
in cui le rivendicazioni non saranno risolte. E’ chiaro che una volta approvato
il DL 83/2012 potrà impattare sullo stato del progetto Elsa.
Nell’Adriatico centrale al largo di Abruzzo e
Umbria, Petroceltic ha invece già ottenuto i permessi necessari con il BR270.EL
e il BR271.EL. Altri permessi in Adriatico sono :d494B.R-EL, d495B.R-EL, d496B.R-EL, d499B.R-EL, d500B.R-EL, d505B.R-EL,
d507B.R-EL.
Situazione tormentata nel canale di Sicilia dove
Petroceltic ha quattro permessi. Ma Il Ministero ha respinto la domanda
d346C.R-EL e per questo la Compagnia ha depositato un ricorso contro il ministero
in ottobre 2011. Anche ENI, partner operativo di Petroceltic, ha ricevuto una
lettera di rifiuto da parte del Ministero ed è in procinto di presentare
ricorso.
Infine Petroceltic ha anche ha un permesso
esclusivo nel Golfo di Taranto al largo della Calabria e situata lungo la Val
d’Agri.
Questa zona è stata la più colpita dal Decreto in
quanto il permesso di applicazione d151D.R-EL si trova interamente all’interno
di aree protette e per questo il Ministero ha respinto i permessi. Ma a partire
da ottobre 2011 la società ha depositato un ricorso contro la decisione di
rigetto.
traduzione: Chiara Madaro
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