Il suono dell'universo.

domenica 14 febbraio 2016

Zanzare OGM

https://br.boell.org/sites/default/files/livro_mosquitos_geneticamente_modificados_web_bollbrasil.pdf

 Zanzare e teratogenesi. Un binomio recente.
In questo studio si pongono alcuni quesiti interessanti riguardo alla preoccupante diffusione di casi di malformazioni del feto in Brasile, fatto messo in relazione alla Aedes Aegypty, o zanzara tigre.
Osservazione spontanea: la zanzara tigre è arrivata nelle regioni più calde dell'Italia già da alcuni anni, ormai. E' estremamente disturbante, sembra aver preso il posto delle vecchie zanzare, ormai inesistenti. Perchè da noi la Aedes non provoca malformazioni?
  Una risposta potrebbe risiedere in un esperimento avviato a Juazeiro, in Brasile, una piccola cittadina in cui la zanzara stava mietendo vittime attraverso la Dengue, una malattia infettiva virale che provoca febbre e, se non arginata immediatamente, morte. Da qui l'idea di uno scienziato dell'Università di Oxford, Dr Luke Alphey che ha fondato Oxitec, impresa britannica specializzata in biotecnologia che vanta tra i suoi collaboratori esperti che hanno offerto per anni servizio nelle fila di Syngenta e Bayer, contestati colossi tedeschi dell'ingegneria genetica. L'idea consiste nell'allevare e modificare geneticamente i maschi delle zanzare in modo che, al momento dell'accoppiamento, le femmine producano uova sterili o incapaci di vivere tanto a lungo da potersi a loro volta riprodurre, causando l'estinzione della specie. Queste zanzare di nuova generazione sono state chiamate con il nome di OX513A. 
Luke Alphey
Il progetto prevedeva anche un sistema di controllo in modo che gli insetti, una volta terminato l'effetto 'Dengue', potessero tornare a riprodursi normalmente. Come? Rendendo questi insetti resistenti ad una molecola, la tetraciclina, vero e proprio antidoto. 
Ma la tetraciclina è un antibiotico estremamente diffuso nelle aree rurali perchè utilizzato in agricoltura.
 E', per questo, certo che ogni ambiente, compreso il grembo materno, contenga una certa quantità di questa molecola. Numerosi studi provano, inoltre, che l'interazione delle tetracicline con il rame, altro elemento chimico utilizzato in agricoltura, generi significativi danni al DNA.
Dunque, cosa è accaduto? Contrariamente a quanto dichiarato, la maggior parte di queste zanzare sopravvive ed è in grado di riprodursi svariate volte nell'arco della propria vita. Non è chiaro ciò che la puntura dell'insetto, così modificato, possa provocare. Secondo questo studio, la Oxytec ha liberato svariate migliaia di insetti modificati geneticamente e non esiste un monitoraggio riguardo agli effetti sulla salute. Una questione fondamentale è proprio la tetraciclina, descritto come 'interruttore' in presenza del quale gli insetti tornano a riprodursi regolarmente. Nel caso di ambienti contaminati da tetraciclina, come quelli rurali, le zanzare sviluppano una resistenza maggiore a quella prevista. Il presente studio afferma che uno studio confidenziale di Oxitec, divulgato attraverso alcune ONG, rivela che le larve di insetti geneticamente modificati alimentate con escrementi di gatto contaminati da tetraciclina, sviluppano una resistenza del 15%. Queste informazioni sono state occultate da Oxytec con il pretesto che si trattava di informazioni commerciali riservate.
La resistenza di queste zanzare e la capacità di riprodursi, inoltre, fa si che si creino in forma naturale nuove generazioni di insetti femmina (che pungono per potersi riprodurre) geneticamente modificati. La giustificazione di Oxytec secondo cui questi esperimenti non sono dannosi per gli esseri umani in quanto gli insetti liberati sono maschi e non pungono è, dunque, estremamente lacunosa e colpevolmente priva di quella necessaria capacità, caratteristica della scienza, di prevedere possibili scenari e trovare un valido antidoto prima di avviare un esperimento di tali proporzioni. Scenari che il prestigioso Istituto Max Planck aveva, invece, ipotizzato.
Secondo il presente studio, poi, la proteina sintetica tTA si trova in ogni cellula degli insetti geneticamente modificati e può essere presente nella saliva delle femmine. La tTA serve a fere in modo che il sistema responsabile dello sviluppo cellulare dell'insetto entri in collasso impedendogli di entrare nella fase adulta.  Oxitec afferma la tTA non si trova nella saliva degli insetti che sopravvivono ma non ha pubblicato alcuna prova o dato che comprovi tale affermazione. Potrebbe essere questa la causa delle malformazioni dei feti umani? Di fatto una malformazione è generata, appunto, da un sistema che entra in collasso e non produce affatto o produce cellule in eccesso.
Un ulteriore fattore di rischio e preoccupazione risiede anche nel fatto che oltre agli esseri umani, le zanzare tigre possono colpire anche gli animali o essere consumati da altre specie come pesci e insetti acquatici, provocando un effetto domino incontrollabile rispetto al tema della mutazione genetica.
In questa vicenda, prosegue il documento, sono stati violati tutti i principi espressi nel Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza e nella Convenzione sulla Diversità Biologica. Prima di essere avviato in Brasile, la mutazione genetica della Aedes aveva avuto una prima fase sperimentale alle Cayman che, oltre ad essere un paradiso fiscale, non prevedono alcun controllo e non hanno una legge sulla biosicurezza.
Un caso emblematico nel panorama dell'alterazione del sistema genetico delle specie viventi (animali e vegetali) che, ancora una volta, vede protagonista la miseria umana generata da arroganza e un malato e incontrollato desiderio di potere.

giovedì 4 febbraio 2016

Carta di Caruaru

A fronte della crisi economica mondiale, il Movimento dei Sem Terra (MST) si è riunito a Caruaru in Brasile nel gennaio dell'anno appena iniziato e ha elaborato questo documento che fotografa una situazione comune a molti Paesi

Carta de Caruaru

A atual crise mundial do capitalismo, iniciada ainda em 2008, causa o aumento do desemprego, do crescimento da desigualdade social, a concentração da renda e riqueza além de intensificar o uso do aparato repressivo do Estado em todas as partes do mundo.
O grande capital se mostra incapaz de apontar saídas para essa crise do capitalismo. Acentua-se que será uma crise profunda, prolongada, que exigirá reformas estruturais. E suas consequências sociais são imprevisíveis.
No cenário nacional, à crise internacional do capitalismo soma-se o esgotamento do modelo neodesenvolvementista, baseado no crescimento econômico e na distribuição de renda com conciliação de classes, iniciado em 2003.
Frente à gravidade da crise, a classe dominante demonstra não ter unidade em torno de um novo projeto hegemônico para o país. Há setores da burguesia que persistem na defesa do modelo neodesenvolvimentista. E há outra parcela que almeja a retomada e o aprofundamento do modelo neoliberal.
A presidenta Dilma Rousseff, desde o início do seu 2º mandato, errou em implementar um programa econômico de medidas neoliberais, adotado do seu adversário político, derrotado nas urnas. Tal equívoco causou o agravamento da crise econômica e fragilizou o apoio popular que lhe assegurou a vitória nas últimas eleições presidenciais.
Mesmo assim, o governo seguiu cedendo ao grande capital, retirando direitos sociais e trabalhistas e dando continuidade ao ajuste econômico, que mostrou-se fracassado em 2015.
As anunciadas reformas trabalhistas e da previdência social – que penalizam a classe trabalhadora e, especialmente, as mulheres camponesas – são inaceitáveis; e, se concretizadas, provocarão uma onda de lutas populares em todo o país  contra o governo.
Da mesma forma exigimos que o governo enfrente o modelo de agricultura do agronegócio. É uma agricultura financiada pela poupança social e subsidiada com recursos públicos, destinada a atender os interesses do mercado internacional. Esse modelo de agricultura provoca a concentração de renda e da propriedade da terra, aumenta a desigualdade social, produz alimentos com agrotóxicos, promove uma irracional destruição ambiental em nosso país e subordina toda cadeia produtiva agropecuária ao controle e interesses das empresas transnacionais e do capital financeiro.
Todo este contexto sinaliza um novo período histórico da luta de classes. Cabe à classe trabalhadora enfrentar o desafio de impulsionar as lutas populares nas ruas, construir a unidade da classe e alimentar o povo brasileiro com os ideais de uma sociedade avançada, socialmente justa e democrática.
Urge a classe trabalhadora construir coletivamente, através de todas as mediações, sindicatos, movimentos populares e partidos políticos progressistas, um novo projeto político para o país. Um projeto alicerçado na defesa e no aprofundamento da democracia popular, na distribuição da riqueza e na soberania nacional.
A Frente Brasil Popular (FBP), criada em setembro/2015, em Belo Horizonte/MG, logrou unidade de uma parcela da classe trabalhadora em torno de uma plataforma política mínima de um projeto político para o Brasil. Como integrante da FBP, faremos todos os esforços para a sua consolidação nos estados e municípios. Cabe-nos, ainda, a tarefa de ampliar a FBP com outros setores e organizações, além de aprofundar o diálogo com outras Frentes existentes.
No campo, diante da ineficiência e apatia do governo em adotar medidas favoráveis à Reforma Agrária, iremos intensificar as mobilizações populares, as ocupações de latifúndios improdutivos e das fazendas, como estabelece a Constituição Federal de 1988, que não cumprem a função social.
Lutaremos pela Reforma Agrária Popular, centrada na distribuição da terra às famílias camponesas e em um novo modelo de agricultura brasileira. Uma agricultura que priorize a produção de alimentos sadios, baseada na agroecologia e na cooperação agrícola, associada com a implantação de agroindústrias nas áreas da Reforma agrária.
A Reforma Agrária Popular é indissociável do direito da população do campo ter acesso à educação e ao conhecimento. Assim, lutaremos contra o fechamento das escolas do meio rural e exigiremos, para cada área de assentamento, a existência física de escolas que assegurem uma educação pública, de qualidade social e gratuita. Educação é um direito e não uma mercadoria!
Juntos com a Via Campesina e os demais movimentos populares do campo,  lutaremos pela soberania alimentar de todos os povos, em defesa das sementes como um patrimônio  da humanidade, e pelo alimento ser um direito do ser humano e não uma mercadoria que visa apenas os lucros das empresas transnacionais, às custas da miséria e da fome de milhões de seres humanos.

Enfim, assumimos o compromisso de dar continuidade e intensificar as lutas populares de 2015. Iremos, em 2016, voltar às ruas contra forças imperialistas, a direita partidária, o conservadorismo do Congresso Nacional, o oligopólio da mídia, os setores reacionários e golpistas incrustados no aparato estatal. Estes querem fazer o país retroceder nas conquistas democráticas já obtidas, nos direitos trabalhistas conquistados e no avanço das políticas econômicas que reduzem a desigualdade social.
Será um ano de muitas lutas e de superação de desafios na construção da unidade da classe trabalhadora, do reascenso das lutas populares, da solidariedade com todos os povos em lutas e na construção de um projeto político popular para o nosso país.

Caruaru/PE, janeiro de 2016.
Coordenação Nacional do MST
Lutar, construir a Reforma Agrária!