Nel 1972, gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e altre
nazioni hanno firmato la ‘Biological and Toxin Weapons Convention’, Convenzione
sulle armi tossiche e biologiche, che avrebbe dovuto vietare la circolazione e
la produzione di armi biologiche. Tuttavia in quegli anni in Unione Sovietica era
attivo un programma di massiccia espansione di armi di questo tipo. Si trattava
di un programma offensivo iniziato negli anni 20 e continuato sotto la
Federazione Russa almeno fino alla metà degli anno 90.
La sorprendente storia delle armi bioogiche sovietiche
è raccontata in un nuovo lavoro scritto da Milton Leitenberg e Raymond A.
Zilinskas (Harvard University Press,
2012): “Il programma bellico sovietico: una storia biologica”.
Il programma sovietico sulle armi biologiche (BW) è
stato di gran lunga il più vasto e sofisticato programma mai intrapreso da
qualsiasi nazione sul tema ed è stato intensamente protetto da una rete di
reticenze e mascherato da numerosi strati di inganno e disinformazione.
“Le più importanti strutture del programma rimangono
inaccessibili agli estranei ancora oggi, scrivono Leitenberg e Zilinskas “ed è attualmente
considerato un crimine per chiunque nell’odierna Russia divulgare informazioni
sul programma BW”. Inutile dire che rimangono chiusi gli archivi ufficiali e i
funzionari del governo russo sono poco propensi a rilasciare dichiarazioni sul
tema o negano l’esistenza del programma.
Per circa 10 anni Leitenberg e Zilinskas sono riusciti
ad intervistare circa una dozzina di ex
scienziati sovietici coinvolti nel programma BW e decine di altre fonti. Le
loro rivelazioni sono servite a far avanzare lo stato delle ricerche dei due
studiosi e a divulgare informazioni mai messe in luce da precedenti relazioni.
Incidenti ben noti come quello dell’epidemia di antrace di Sverdlovsk del 1979
possono quindi essere visti in una nuova luce. Molti altri aspetti emersi le
lavoro di Leitenberg e Zilinskas sono invece rimasti completamente sconosciuti
al pubblico.
Gran parte del libro è dedicata alla descrizione della
vasta infrastruttura sovietica di ricerca e produzione, incluse le descrizioni
dei vari istituti, della loro storia , del loro potenziale lavorativo, della
natura delle loro ricerche, almeno per quanto è stato possibile appurare. Nel
testo vengono affrontati argomenti tanto affascinanti quanto terribili come:
- Nel tentativo di migliorare le proprietà belliche degli agenti BW, gli scienziati sovietici hanno trascorso anni di lavoro per creare una ‘chimera’ virale, ovvero un organismo che contiene materiale genetico proveniente da due o più organismi.
- Altri
scienziati hanno lavorato per eliminare il "epitopi" sulla
superficie degli agenti BW esistenti al fine di renderli irriconoscibili a
tecniche diagnostiche regolari. Usando un agente modificato, "i sovietici avrebbero
reso notevolmente più difficile per la popolazione attaccata identificare
il patogeno causa del focolaio della malattia risultante e iniziare un
trattamento tempestivo."
- Un
progetto il cui nome in codice è Hunter (Okhotnik) ha cercato di
sviluppare ibridi di batteri e virus, tali che l'uso di un antibiotico per
uccidere i batteri potrebbe innescare il rilascio del virus. "A
differenza di altri programmi nazionali di BW, che senza eccezione hanno utilizzato
solo tecniche di microbiologia applicata classica o tradizionale, il
programma sovietico post-1972 aveva un aspetto futuristico. Impiegando la
manipolazione genetica e altre tecniche di biologia molecolare, i suoi
scienziati sono stati in grado di infrangere le barriere che separano le specie...."
- Il
programma Soviet BW sembra essersi avvantaggiato della declassificazione
che avvenne negli anni 70 di un gran numero di documenti di origine
statunitense sul programma BW. E’ così che è stato possibile appurare che il
design del bomblet sovietico BW Gshch-304 è simile al bomblet declassificato
US E-130R2. Nel 2001 il Governo degli Stati Uniti ha cercato di
riclassificare molti documenti ma “nulla poteva essere fatto a riguardo se
si pensava alle relazioni che erano circolate liberamente per più di 35
anni”.
- La
qualità dell'intelligence statunitense sul programma sovietico BW ha
lasciato molto a desiderare. "L’Intelligence sulle attività Sovietiche
BW è relativamente scarno per il periodo pre-1972; magro e spesso di
dubbio valore durante gli anni 1970-1979; un po' meno scarno e di migliore
qualità durante gli anni 1980-1990. Dopo il 1990, poco è stato
declassificato. "C'è un numero sconosciuto di rapporti ancora classificati
riguardanti il programma sovietico BW prodotto dalla CIA e forse da altre
agenzie che non abbiamo a disposizione," scrivono gli autori. Lo
stato di declassificazione è tale che "Siamo stati in grado di
raccogliere informazioni molto più facilmente da interviste con ex
scienziati sovietici e da documenti ufficiali declassificati”.
- Quello
che gli autori chiamano “il terribile errore degli Stati Uniti” ovvero il
programma di inganno e disinformazione intrapreso dal governo statunitense
negli anni 60 avente come obiettivo l’Unione Sovietica il quale implicava
falsamente che gli Stati Uniti avessero un programma clandestino sulle
armi biologiche. Questa sfortunata campagna può aver rafforzato l’idea
sovietica che gli Stati Uniti avessero terminato il loro programma di
offesa BW, una convinzione che ha spinto e forse legittimato il programma
sovietico BW.
- Oggi la
situazione rispetto al BW nell’ex Unione Sovietica è "ambigua e
insoddisfacente" scrivono Leitenberg e Zilinskas. Esiste la
possibilità che la Russia mantenga parti del programma BW in violazione
della BWC. O forse la situazione è migliore di quanto si potrebbe temere.
"Noi non siamo stati in grado di rispondere
definitivamente alcune delle domande più importanti," osservano. Domande
senza risposta riguardano questioni fondamentali come la motivazione e lo scopo
del programma. Perché l'Unione Sovietica perseguiva lo sviluppo e l'acquisizione
di armi biologiche? Chi doveva essere preso di mira dalle armi biologiche sovietiche
– gli Stati Uniti? La Cina? L’Europa? – e in quali circostanze? E cosa succede
ora?
Dopo un breve periodo negli anni di Eltsin durante il
quale i funzionari russi hanno riconosciuto questa attività, «l'attuale
posizione ufficiale della Russia è che nessun programma BW offensivo è esistito
in Unione Sovietica».
* * *
La storia del programma sovietico di armi biologiche è stato rivisto
dall'autore David Hoffman, esperto in politica estera, il mese scorso.
Nel 2010 il governo ha firmato un accordo con l'ex Repubblica Sovietica di Armenia a collaborare
nel controllo e distruzione degli agenti patogeni pericolosi e in altri sforzi
per prevenire la proliferazione di armi biologiche. L'accordo, uno dei tanti, è
stato pubblicato all'inizio di quest'anno.
Traduzione:
Chiara Madaro; da http://www.fas.org/
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