Segnalo questo atto della Camera presentato dall'On. Cimadoro nel 2010. E' un documento significativo che apre uno squarcio sulle modalità con le quali vengono affidati permessi di ricerca di idrocarburi sul nostro territorio. A società con capitale sociale pari a 10mila euro vengono fatte concessioni per lo svolgimento di attività pericolose e dannose. Attività per le quali non hanno i fondi necessari a coprire il danno.
http://www.democraziakmzero.org/2011/05/18/se-il-petrolio-finisse-domani/ |
Chiara Madaro
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03127
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura:
16
Seduta di annuncio: 343 del 28/06/2010
Seduta di annuncio: 343 del 28/06/2010
Firmatari
Primo
firmatario: CIMADORO GABRIELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 25/06/2010
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 25/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
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Nominativo co-firmatario
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Gruppo
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Data firma
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MESSINA
IGNAZIO
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ITALIA DEI
VALORI
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25/06/2010
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Commissione assegnataria
Commissione:
X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero
destinatario:
·
MINISTERO DELLO
SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere:
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/06/2010
Stato iter:
CONCLUSO il
15/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
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RISPOSTA GOVERNO
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15/07/2010
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SAGLIA
STEFANO
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SOTTOSEGRETARIO
DI STATO SVILUPPO ECONOMICO
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REPLICA
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15/07/2010
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MESSINA
IGNAZIO
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ITALIA DEI
VALORI
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Fasi iter:
MODIFICATO PER COMMISSIONE
ASSEGNATARIA IL 28/06/2010
DISCUSSIONE IL 15/07/2010
SVOLTO IL 15/07/2010
CONCLUSO IL 15/07/2010
DISCUSSIONE IL 15/07/2010
SVOLTO IL 15/07/2010
CONCLUSO IL 15/07/2010
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-03127
Interrogazione a risposta in Commissione 5-03127
presentata
da
GABRIELE
CIMADORO
lunedì 28 giugno 2010, seduta n.343
lunedì 28 giugno 2010, seduta n.343
CIMADORO e MESSINA. -
Al Ministro
dello sviluppo economico.
- Per sapere
- premesso che:
la società San Leon Energy srl, con capitale sociale di euro 10.000, avente sede in via Rubichi n. 93 a Monteroni di Lecce, ha presentato al Ministero dello sviluppo economico, in data 21 febbraio 2008, tre domande di ricerca in mare di idrocarburi: la prima, denominata D352 CR-SL, copre un'area di 358,5 chilometri quadrati situata a Ovest della Sicilia, nella zona C del Canale, a sud delle Isole Egadi; la seconda, D353 CR-SL, copre un'area di 226,2 chilometri quadrati situata a sudovest della Sicilia, nella zona C del Canale; la terza, D354 CR-SL, copre un'area di 482,5 chilometri quadrati situata a sudovest della Sicilia e in prossimità della costa, nella zona C del canale;
in particolare, in relazione alla domanda D 354 CR-SL che incide su un'area estremamente vasta al largo delle coste di Sciacca, Menfi e Castelvetrano, veniva rilasciato parere favorevole da parte della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie (CIRM) - comitato tecnico per gli idrocarburi e le geometrie (CTIG) in data 20 gennaio 2009;
il piano di ricerca prevede una prima fase con indagini sismiche condotte con airgun (pistola ad aria che crea un onda sonora ad alta intensità) e geofoni ed un'ultima fase in cui verranno effettuate delle trivellazioni con lo scopo di emungere il petrolio dai giacimenti petroliferi per valutarne la redditività;
in data 13 aprile 2010 veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nella sezione inserzioni a pagamento, la richiesta di verifica di assoggettabilità ambientale e da tale data, decorrono i 45 giorni per effettuare, da parte di soggetti interessati, osservazioni, istanze o pareri;
il vaglio positivo ottenuto dal Ministero dello sviluppo economico al piano di ricerca sopra descritto genera preoccupazione e numerose perplessità socio-economiche considerato che le città di Sciacca, Menfi e Castelvetrano sono a prevalente economica peschereccia, con il più grande porto di pesce azzurro del Mediterraneo a Sciacca, e turistica legata alle bellezze del mare, tale da ricevere dall'Unione europea, dallo Stato e dalle regioni, centinaia di milioni di euro per lo sviluppo turistico del loro territorio. In particolare, si citano: il resort di lusso della catena alberghiera Forte, con annessi campi da golf sulla spiaggia, ubicato a Sciacca, per circa 70 milioni di euro a fondo perduto; il resort di lusso della catena alberghiera Sol Melià, ubicato sulla costa di Sciacca in località Monte Rotondo, per un importo finanziato di circa 70 milioni di euro; il complesso di 3 alberghi, denominato SITAS, per un importo finanziato di svariate decine di milioni di euro; il porto turistico, ubicato a Menfi, per un importo finanziato di circa 20 milioni di euro;
il progetto di ricerca rischia di danneggiare e stravolgere completamente l'economia del territorio, considerato che: il divieto di balneazione e pesca, che accompagna le perforazioni a mare per una distanza di alcune miglia, potrà rendere non balneabili svariati chilometri di costa che, come a Menfi si fregiano da quattordici anni dell'ambito riconoscimento della bandiera blu; le onde sonore dovute alle indagini sismiche hanno effetti devastanti sulla fauna marittima, che in quella zona è particolarmente ricca e varia; lo sversamento accidentale di idrocarburi dovuto all'emungimento dei giacimenti potrebbe portare ad un inquinamento irreversibile del fragilissimo e ricchissimo ecosistema faunistico; la nave sismica e gli eventuali pozzi di trivellazione sarebbero visibili dalla costa, producendo un impatto sul paesaggio che danneggerebbe il turismo balneare; il depauperamento della flora e della fauna, dovute alle attività di ricerca, di trivellazione e di estrazione porteranno ad un impoverimento della fauna ittica e, quindi, ad un sicuro impoverimento della florida economia del comparto della pesca;
rimangono numerose perplessità sulla concessione al progetto D 354 CR-SL della San Leon anche in relazione alla società concessionaria: in primis, dati gli elevati rischi connessi agli impianti off-shore, di cui si ha un tragico monito negli avvenimenti nel golfo del Messico, appare agli interroganti irrisorio un capitale sociale di appena 10.000 euro da parte della società concessionaria;
l'affidabilità della società concessionaria è discutibile anche sotto il profilo dell'esperienza nel settore, risultando una società inattiva, e soprattutto per la sua storia: l'azienda, a responsabilità limitata, con sede a Monteroni di Lecce, è stata costituita a Roma il 26 ottobre 2007 dal signor Armin Stocker, socio e amministratore unico, di fronte al notaio Alberto Vladimiro Papasso. Il 7 febbraio 2008 la società è ceduta ad una compagnia estera fondata nel 2002 con sede a Dublino, la San Leon Energy Limited Company, azienda privata che opera a livello internazionale nel settore della prospezione e produzione petrolifera e di gas naturale con progetti in Nordafrica, Europa e America settentrionale. Il signor Stocker, nonostante la cessione, continua a conservare la carica di amministratore unico fino al 19 gennaio 2010. In tale data, peraltro di un solo giorno antecedente il rilascio del parere favorevole da parte del Ministero dello sviluppo economico, assume la carica di amministratore delegato il signor Bryan Finbarr Martin, nato a Portsmouth (BG) il 24 dicembre 1965 e domiciliato in Roma;
si evince dal sito della società: «SLE ha ottenuto con grande successo tutte e cinque le concessioni richieste in Italia. Sebbene due delle concessioni fossero molto richieste, il ministero italiano ha optato per San Leon Energy SRL a gennaio 2009». L'affermazione, viene ripetuta in data 13 luglio 2009 in sede di assemblea ordinaria della società dall'allora amministratore unico signor Armin Stocker, alla presenza dei rappresentanti della San Leon Energy Limited, a quel tempo soci unici proprietari del capitale sociale;
secondo quanto affermato il 18 maggio 2010 dal Governo in sede di risposta ad interpellanza urgente alla Camera dei deputati, la società non ha ottenuto la concessione, ma semplicemente un parere favorevole degli esperti tecnici alla domanda di ricerca, mentre l'autorizzazione effettiva potrà essere concessa solo dopo la chiusura dell'istruttoria del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che valuterà la compatibilità ambientale;
in sede di risposta all'interpellanza urgente succitata, il Governo ha fatto sapere anche che il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto, con decreto ministeriale (disciplinare tecnico) del 26 aprile 2010, ad emanare specifiche norme che fissano puntualmente requisiti tecnici ed economici per le aziende che facciano domanda di ricerca di idrocarburi e che la San Leon Energy verrà sottoposta al vaglio contenuto in tale disciplinare;
si legge ancora sul sito della società: «Il Gruppo è stato soggetto alla due diligence CIRM per quanto riguarda la solidità tecnica e finanziaria dell'azienda ed è risultato vincente in una gara di appalto contro due affermate aziende statunitensi» -:
se la San Leon Energy srl abbia già superato il vaglio di affidabilità tecnica ed economico-finanziaria, sia aziendale che progettuale, ed in caso affermativo, quali siano stati gli elementi analizzati e i criteri di selezione, in considerazione del capitale sociale (10.000 euro), ad avviso degli interroganti irrisorio, e del fatto che la predetta società risulta ad oggi formalmente «inattiva» come si evince dalla certificazione rilasciata dalla CCIAA di Lecce.(5-03127)
la società San Leon Energy srl, con capitale sociale di euro 10.000, avente sede in via Rubichi n. 93 a Monteroni di Lecce, ha presentato al Ministero dello sviluppo economico, in data 21 febbraio 2008, tre domande di ricerca in mare di idrocarburi: la prima, denominata D352 CR-SL, copre un'area di 358,5 chilometri quadrati situata a Ovest della Sicilia, nella zona C del Canale, a sud delle Isole Egadi; la seconda, D353 CR-SL, copre un'area di 226,2 chilometri quadrati situata a sudovest della Sicilia, nella zona C del Canale; la terza, D354 CR-SL, copre un'area di 482,5 chilometri quadrati situata a sudovest della Sicilia e in prossimità della costa, nella zona C del canale;
in particolare, in relazione alla domanda D 354 CR-SL che incide su un'area estremamente vasta al largo delle coste di Sciacca, Menfi e Castelvetrano, veniva rilasciato parere favorevole da parte della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie (CIRM) - comitato tecnico per gli idrocarburi e le geometrie (CTIG) in data 20 gennaio 2009;
il piano di ricerca prevede una prima fase con indagini sismiche condotte con airgun (pistola ad aria che crea un onda sonora ad alta intensità) e geofoni ed un'ultima fase in cui verranno effettuate delle trivellazioni con lo scopo di emungere il petrolio dai giacimenti petroliferi per valutarne la redditività;
in data 13 aprile 2010 veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nella sezione inserzioni a pagamento, la richiesta di verifica di assoggettabilità ambientale e da tale data, decorrono i 45 giorni per effettuare, da parte di soggetti interessati, osservazioni, istanze o pareri;
il vaglio positivo ottenuto dal Ministero dello sviluppo economico al piano di ricerca sopra descritto genera preoccupazione e numerose perplessità socio-economiche considerato che le città di Sciacca, Menfi e Castelvetrano sono a prevalente economica peschereccia, con il più grande porto di pesce azzurro del Mediterraneo a Sciacca, e turistica legata alle bellezze del mare, tale da ricevere dall'Unione europea, dallo Stato e dalle regioni, centinaia di milioni di euro per lo sviluppo turistico del loro territorio. In particolare, si citano: il resort di lusso della catena alberghiera Forte, con annessi campi da golf sulla spiaggia, ubicato a Sciacca, per circa 70 milioni di euro a fondo perduto; il resort di lusso della catena alberghiera Sol Melià, ubicato sulla costa di Sciacca in località Monte Rotondo, per un importo finanziato di circa 70 milioni di euro; il complesso di 3 alberghi, denominato SITAS, per un importo finanziato di svariate decine di milioni di euro; il porto turistico, ubicato a Menfi, per un importo finanziato di circa 20 milioni di euro;
il progetto di ricerca rischia di danneggiare e stravolgere completamente l'economia del territorio, considerato che: il divieto di balneazione e pesca, che accompagna le perforazioni a mare per una distanza di alcune miglia, potrà rendere non balneabili svariati chilometri di costa che, come a Menfi si fregiano da quattordici anni dell'ambito riconoscimento della bandiera blu; le onde sonore dovute alle indagini sismiche hanno effetti devastanti sulla fauna marittima, che in quella zona è particolarmente ricca e varia; lo sversamento accidentale di idrocarburi dovuto all'emungimento dei giacimenti potrebbe portare ad un inquinamento irreversibile del fragilissimo e ricchissimo ecosistema faunistico; la nave sismica e gli eventuali pozzi di trivellazione sarebbero visibili dalla costa, producendo un impatto sul paesaggio che danneggerebbe il turismo balneare; il depauperamento della flora e della fauna, dovute alle attività di ricerca, di trivellazione e di estrazione porteranno ad un impoverimento della fauna ittica e, quindi, ad un sicuro impoverimento della florida economia del comparto della pesca;
rimangono numerose perplessità sulla concessione al progetto D 354 CR-SL della San Leon anche in relazione alla società concessionaria: in primis, dati gli elevati rischi connessi agli impianti off-shore, di cui si ha un tragico monito negli avvenimenti nel golfo del Messico, appare agli interroganti irrisorio un capitale sociale di appena 10.000 euro da parte della società concessionaria;
l'affidabilità della società concessionaria è discutibile anche sotto il profilo dell'esperienza nel settore, risultando una società inattiva, e soprattutto per la sua storia: l'azienda, a responsabilità limitata, con sede a Monteroni di Lecce, è stata costituita a Roma il 26 ottobre 2007 dal signor Armin Stocker, socio e amministratore unico, di fronte al notaio Alberto Vladimiro Papasso. Il 7 febbraio 2008 la società è ceduta ad una compagnia estera fondata nel 2002 con sede a Dublino, la San Leon Energy Limited Company, azienda privata che opera a livello internazionale nel settore della prospezione e produzione petrolifera e di gas naturale con progetti in Nordafrica, Europa e America settentrionale. Il signor Stocker, nonostante la cessione, continua a conservare la carica di amministratore unico fino al 19 gennaio 2010. In tale data, peraltro di un solo giorno antecedente il rilascio del parere favorevole da parte del Ministero dello sviluppo economico, assume la carica di amministratore delegato il signor Bryan Finbarr Martin, nato a Portsmouth (BG) il 24 dicembre 1965 e domiciliato in Roma;
si evince dal sito della società: «SLE ha ottenuto con grande successo tutte e cinque le concessioni richieste in Italia. Sebbene due delle concessioni fossero molto richieste, il ministero italiano ha optato per San Leon Energy SRL a gennaio 2009». L'affermazione, viene ripetuta in data 13 luglio 2009 in sede di assemblea ordinaria della società dall'allora amministratore unico signor Armin Stocker, alla presenza dei rappresentanti della San Leon Energy Limited, a quel tempo soci unici proprietari del capitale sociale;
secondo quanto affermato il 18 maggio 2010 dal Governo in sede di risposta ad interpellanza urgente alla Camera dei deputati, la società non ha ottenuto la concessione, ma semplicemente un parere favorevole degli esperti tecnici alla domanda di ricerca, mentre l'autorizzazione effettiva potrà essere concessa solo dopo la chiusura dell'istruttoria del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che valuterà la compatibilità ambientale;
in sede di risposta all'interpellanza urgente succitata, il Governo ha fatto sapere anche che il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto, con decreto ministeriale (disciplinare tecnico) del 26 aprile 2010, ad emanare specifiche norme che fissano puntualmente requisiti tecnici ed economici per le aziende che facciano domanda di ricerca di idrocarburi e che la San Leon Energy verrà sottoposta al vaglio contenuto in tale disciplinare;
si legge ancora sul sito della società: «Il Gruppo è stato soggetto alla due diligence CIRM per quanto riguarda la solidità tecnica e finanziaria dell'azienda ed è risultato vincente in una gara di appalto contro due affermate aziende statunitensi» -:
se la San Leon Energy srl abbia già superato il vaglio di affidabilità tecnica ed economico-finanziaria, sia aziendale che progettuale, ed in caso affermativo, quali siano stati gli elementi analizzati e i criteri di selezione, in considerazione del capitale sociale (10.000 euro), ad avviso degli interroganti irrisorio, e del fatto che la predetta società risulta ad oggi formalmente «inattiva» come si evince dalla certificazione rilasciata dalla CCIAA di Lecce.(5-03127)
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