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domenica 14 novembre 2010

Mangi 'BIO'?

‘Vedi queste farine? La qualità è migliore di quella del pane che mangi’. E’ quello che dice Angelo Casulli, titolare dell’Azienda Biologica ‘Nuovo Muretto’ di Putignano, Bari. Sono farine che produce in proprio e destinate alle sue mucche.
Questa piccola azienda a conduzione familiare è completamente autosufficiente nei passaggi di filiera: coltivazione di farro, grano e orzo, produzione di foraggi, allevamento del bestiame fino alla creazione di saporite mozzarelle (10€/Kg), ricotte (2€/Kg), formaggi stagionati (15€/Kg) e altri prodotti caseari destinati alla vendita diretta. Tutto nel totale rispetto dei cicli naturali della terra e degli animali. Mentre visitiamo l’azienda il nostro Cicerone fa notare le erbacce spinose nei campi. ‘Tolgono sostanze al terreno. Con un diserbante risolverei il problema in poco tempo spendendo poco – dice ancora Casulli – ma per noi la produzione biologica è una scelta di vita’.
Ex metalmeccanico, Casulli risparmia anche sulla manutenzione dei macchinari ma i sacrifici sono notevoli. ‘I controlli per la certificazione sono un salasso ma chi fa biologico al 100% non è tutelato e valorizzato appieno – dice Angelo - sotto la denominazione ‘bio’ c’è anche chimica perché le vacche devono produrre molto e in fretta; vivono al massimo quattro anni. Chi produce in questo modo vende a costi inferiori. Tanto il consumatore non è capace di riconoscere la qualità’.
Così il paradosso: dopo la Legge sul ‘Bio’ anche in questo settore si è passati all’industrializzazione e i negozi di base che compravano biologico al 100% oggi passano a prodotti che costano meno e sono ugualmente certificati pur facendo la cresta sulla qualità.
‘Le aziende come la mia non si sentono valorizzate – denuncia Casulli – la mia è un’azienda sana e corretta ma se si continua così tra 5-6 anni ho chiuso. Pensa: ho ancora 350q di grano invenduto dall’anno scorso. La gente compra quello più scadente che ha costi inferiori’.

Chiara Madaro

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