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domenica 22 aprile 2012

La guerra sporca

di Chiara Madaro

Il 24 marzo 1976 Isabel Peròn, guida dell’Argentina al fianco del marito Juan Peròn, fu catturata da una Junta de Comandantes. La giunta, costituita dal Tenente Jorge Rafael Videla, l’Ammiraglio Eduardo Emilio Massera e il Brigadiere Orlando R.Agosti, prese il potere fino al 1983 designando come presidente di fatto Videla e avviando il ‘Processo di riorganizzazione Nazionale’.



La gestione dell’economia fu affidata a Josè Martinez de Hoz che, il 2 aprile, annunciò il suo piano per contenere l’inflazione, la speculazione e stimolare le esportazioni verso i paesi stranieri. Ma in questi anni il debito estero raddoppiò. In questo clima economico la Giunta Militare impose il terrorismo di Stato, un progetto pianificato volto a distruggere ogni forma di partecipazione popolare. Il regime avviò un’implacabile repressione contro ogni forza democratica politica, sociale e sindacale. L’obiettivo consisteva nella sottomissione della popolazione attraverso il terrore e con ciò ottenere l’ordine. Studenti, sindacalisti, intellettuali e persone comuni furono sequestrate, assassinate e fatte scomparire nel nulla.



La fine della dittatura avvenne nel 1983 dopo la sconfitta della guerra delle Malvinas  (Falkland), isole che rientrano nell’area geografica argentina ma contese dal Regno Unito. A questo punto, infatti, la giunta militare presentò le proprie dimissioni e il potere passò nelle mani del generale Reynaldo Bignone il 1 luglio 1982. Ma il dissenso nazionale ed internazionale nei confronti della dittatura cresceva con sempre maggiore costanza e Bignone è costretto a indire libere elezioni.  




Pinochet e Kissinger
E’ ormai storicamente appurato che le ragioni di questa dittatura - come di tutte quelle che insanguinarono l’America Latina negli stessi anni – furono dovute alla cosiddetta Operazione Condor. L’Operazione Condor fu un’operazione pensata negli anni settanta dai servizi segreti statunitensi per la politica estera allo scopo di annientare politiche comuniste o socialiste. Con ciò vennero rovesciati governi eletti democraticamente come quello cileno di Salvador Allende. Per centrare l’obiettivo non si badò a spese anche perché ci si aspettava una ricca contropartita considerando l’abbondanza delle risorse degli stati centro e sudamericani. Inoltre la CIA fornì sostegno, copertura e addestramento ai servizi segreti sudamericani presso il Western Hemisphere Institute for Security Cooperation.

Il denominatore comune di questa politica era la violenza, la tortura e l’omicidio di chi si opponeva al regime. L’Operazione Condor fu applicata in Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Paraguay e Uruguay ma coinvolse anche cittadini italiani implicati nel ruolo di vittime o di collaboratori e su cui lavora il Tribunale di Roma.

foto: http://www.italianiamadrid.it/2011/01/mostre-esposizioni-madrid/
fonte: http://www.derechoshumanos.net

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