di Chiara Madaro
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http://www.si24.it/2014/02/02/ |
Secondo il linguista e intellettuale Noam Chomsky, ”l’indifferenza e l’occultamento della catastrofe ambientale” al pari della manipolazione dell’opinione pubblica operata allo scopo di costruire un “consenso senza consenso” e piegare le masse “stupide” alla volontà di pochi “illuminati”, la deroga al principio di universalità che vorrebbe regole uguali per tutti nel diritto internazionale, sono elementi caratterizzanti un potere globale che intende sostituire la plutocrazia alla democrazia privando di ogni diritto chi occupa le fondamenta della piramide sociale. Chomsky interpreta, dunque, la questione della diffusa insostenibilità ambientale in un quadro più ampio dove la cornice è costituita dall’assenza di democrazia e dalla privazione delle masse dei più fondamentali diritti.
Interrogato
sul nostro paese Chomsky va oltre e afferma: "la democrazia in Italia è
scomparsa quando è andato al governo Mario Monti, designato dai burocrati
seduti a Bruxelles, non dagli elettori”, un problema che, secondo
l’intellettuale, è comune alle democrazie europee, oggi al collasso totale,
indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al potere,
perché sono decise da burocrati e dirigenti non eletti che stanno seduti a
Bruxelles. La conseguenza è la dittatura. Sarebbe questo il motivo che
impedisce alla società civile di essere ascoltata ed esaudita nelle sue più
legittime richieste.
Un esempio di cosa accade? L’ultimo della serie è l’incredibile autorizzazione accordata dal Governo
alla più grande operazione di disarmo degli ultimi dieci anni: si tratta dello
smaltimento di 1300 tonnellate di sostanze chimiche letali di provenienza
siriana. Tra queste il devastante gas nervino Sarin,
classificato dalle Nazioni Unite come arma di distruzione di massa e posta al
bando con la convenzione sulle armi chimiche
del 1993.
La dannosità del Sarin è dovuta al fatto che anche il contatto con la
pelle può essere letale e produrre spasmi muscolari di tale violenza che, tra
l’altro, portano alla morte per soffocamento in pochi e infiniti minuti.
800tonnellate, considerate meno dannose saranno trattate da società private di
cui non si conosce l’identità. Un’operazione che nemmeno l’Albania ha voluto accettare. Secondo fonti del
Pentagono, le operazioni di trasbordo avverranno sulla nave Cape Ray, mai
utilizzata per operazioni di questo tipo e sprovvista di doppio scafo,
sprovvista, dunque, delle basilari norme di sicurezza atte a scongiurare la
fuoriuscita di contaminanti chimici. A bordo della nave il carico verrà
sottoposto ad idrolisi, i gas contaminanti verranno, cioè miscelati con acqua
calda ed altre sostanze chimiche in modo da scinderne i legami e renderli
inoffensivi. Quest’ultima operazione avverrà in acque internazionali non ancora
precisate, il resto nel Porto di Gioia Tauro, il più grande in Europa ma anche
ricadente in una terra dove la ‘Ndrangheta, la più spietata tra le mafie
italiane, detta legge da decenni nel campo dello smaltimento dei rifiuti
radioattivi e chimici un campo dove, secondo alcuni pentiti attendibili, si
riscontra una consolidata collaborazione con le istituzioni stesse. Le garanzie
sulla sicurezza dell’operazione, dunque, non convincono nessuno.
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Effetti biologici del Sarin |
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Porti nel Mediterraneo |
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Maersk Line, società danese partecipata nella gestione del Porto di Gioia Tauro |
Quando potremo ottenere che la
strategia del governo punti ai cittadini, non alle lobby? Quando potremo
ottenere che l’Italia torni ad avere la schiena dritta e ad appartenere agli
italiani?[2]
[1] Antonella Caroli, - Segretario
Generale Autorità Portuale di Trieste
‘Il ruolo dei porti nel bacino del Mediterraneo’
[2]
Il
porto fa parte dell'operazione ContainerSecurity Initiative (CSI) degli Stati Uniti per il controllo dei
porti da parte di personale specializzato statunitense per i traffici in
direzione americana. Inoltre il gestore del terminal contenitori del Porto di
Gioia Tauro è la società Medcenter Container Terminal S.p.A., partecipata
pariteticamente da Contship Italia, Terminal Investments Limited, Apm Terminals,
Maersk Line di appartenenza nordeuropea (Danimarca e Germania).
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