di Pratap Chatterjee, CorpWatch Blog
27 Agosto 2012
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Il Grupo San Jose,
una società di costruzione spagnola, è stato accusato di aver raso al suolo
la foresta in cui vivono gli Ayoreo, una delle tribù non ancora contattate
ultima in Amazzonia. La comunità indigena vive nelle foreste del Chaco, una
zona semi-arida in Paraguay settentrionale non lontano dal confine con il
Brasile e la Bolivia.
Alla fine di luglio, funzionari forestali paraguaiani hanno catturato
operai della Carlos Casado SA perché stavano radendo al suolo il manto
forestale, costruendo edifici e serbatoi e montando recinzioni di fil di
ferro" sulle terre che notoriamente abitano i Totobiegosode, un sottogruppo degli Ayoreo. La scoperta è stata
confermata da una lettera che il Ministero dell'ambiente ha inviato a Organizacion Payipie Ichadie Totobiegosode
((OPIT)) all’impresa paraguaiana
Carlos Casado SA, una filiale di rancher del Grupo San Jose. Il Presidente
della Carlos Casado e del Grupo San Jose è Jacinto Rey González, che è
anche l'azionista di controllo di Grupo San Jose.
"È scioccante scoprire che una delle più grandi aziende della Spagna è
coinvolta in comportamenti così scandalosi. Forse hanno pensato che siccome
questi fatti stiano accadendo in un angolo sperduto del Sud America, nessuno
li avrebbe notati," dice Stephen Corry, direttore di Survival International,
un'ONG con sede nel Regno Unito, in un comunicato stampa. «Ma se
continuano, saranno direttamente responsabili per la
distruzione delle terre ancestrali degli Ayoreo – in flagrante
violazione delle leggi del Paraguay e di quelle internazionali».
Gli Ayoreo sono una comunità nomade che caccia maiali selvatici e grandi
testuggini. Vivono in piccole comunità di tre o quattro famiglie e ignorano
il mondo esterno. Il primo contatto con loro è stato stabilito dagli
agricoltori mennonita negli anni tra il 1940 e il 1950, seguiti dalla missione
Nuova Tribù - un gruppo di evangelici della Florida che tentano di
diffondere la Bibbia attraverso la
traduzione in altre lingue – e che pagarono dei cacciatori di uomini
allo scopo di rintracciare gli Ayoreo nel 1979 e il 1986.
Quasi 70 anni più tardi, alcuni membri della tribù sono riusciti a eludere
tutti i contatti con il mondo esterno e gli ambientalisti sostengono che
l'isolamento deve essere mantenuto. Uno dei motivi principali è che queste
tribù mancano di immunità alle malattie e dunque potrebbero morire per il
contagio di morbi comuni altrove.
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Donna Ayoreo scacciata dalle terre ancestrali |
Questo isolamento è stato minacciato negli ultimi anni da quando tre
aziende brasiliane hanno iniziato ad occupare terre ed avviare allevamenti:
BBC SA, SA di River Plate e Yaguarete Porá SA. Survival è stato
in grado di individuare due società che operano il
disboscamento illegale della foresta, utilizzando immagini satellitari.
Guyra, un gruppo ambientalista ad Asunción, stima che circa 1,30 milioni
ettari di foresta del Chaco siano state cancellate negli ultimi due anni,
per far posto ad allevamenti di bestiame. Su http://www.Guyra.org.py/index.php/Reportes-de-Cambios-de-uso-de-la-Tierra-del-Gran-Chaco-l’americano
Lucas Bessaire, un antropologo statunitense ha raccontato al New York Times
che il tasso di deforestazione è stato così rapido che anche durante il
giorno, il cielo si trasforma "grigio twilight" per via degli incendi
boschivi. "Ci si sveglia con il gusto di ceneri e uno strato
sottile bianco sulla lingua," ha detto.
Oggi gli agricoltori mennoniti e gli allevatori brasiliani hanno convertito
vaste aree della regione del Chaco. Gli Ayoreo sfollati vivono in povertà
alla periferia delle città e dormono
sotto tende ricavate da sacchetti di plastica all’ombra degli alberi.
"Stiamo assistendo ad un etnocidio in azione," dicono Gladys
Casaccia e Jorge Vera di Gente, Ambiente e Territorio (GAT), un'ONG
paraguaiana che sostiene le iniziative ambientali in favore delle
popolazioni indigene del Chaco. 'Questo crimine è una tragedia umana,
motivo di imbarazzo per il Paraguay agli occhi del mondo – e si fermerà
solo se i responsabili saranno catturati e puniti.
"Il Paraguay già ha il triste primato di essere un
campione della deforestazione," dice José Luis Casaccia, ex
ministro dell’ambiente, al New York Times. "Se continuiamo con questa
follia, quasi tutte le foreste del Chaco potrebbero essere distrutte entro
30 anni."
Traduzione:
Chiara Madaro
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Foto: http://avvenimentimilitariestorici.over-blog.it/article-33518700.html
http://www.survivalinternational.org/news/7547
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