di Chiara Madaro
La questione agraria rimane ancora oggi una delle
questioni più spinose in Brasile. Per la terra si muore, si viene uccisi e
perseguitati, si combatte. Non può essere diversamente. Il paese ‘verdeoro’,
infatti, vanta una delle Costituzioni più moderne e progressiste al mondo ma
manca ancora di una riforma agraria a causa dei governi totalitari del
passato dei quali ancora oggi si
soffrono le conseguenze in termini di corruzione.
I più deboli in questa guerra sono i contadini e i popoli
indigeni i cui diritti vengono piegati ai superiori interessi di fazenderos i
quali, non di rado, occupano terre indigene. Il tutto avviene con la complicità
e l’appoggio della politica. Nella Costituzione viene infatti affermato che i
diritti dei popoli indigeni rimangono secondi rispetto ai superiori interessi
dello Stato. In realtà i guadagni provenienti da queste pratiche arricchiscono
pochi mentre la maggior parte della popolazione rurale versa in condizioni di
difficoltà.
Tra il 20 e il 22 agosto, nel Parco Cittadino di
Brasilia (DF) si tenterà di realizzare l’inizio della controtendenza attraverso
un incontro nazionale di tutti i movimenti sociali e le entità coinvolte nella vita rurale del paese. Saranno presenti
i rappresentanti del movimento sindacale come la Confederazione Nazionale dei Lavoratori
Agricoli (Contag), La Federazione Nazionale dei Lavoratori e delle Lavoratrici
nell’Agricoltura Familiare (Fetraf), dei movimenti sociali come i Sem Terra
(Mst) o il Movimento delle Donne Contadine (Mmc), il Movimento dei Piccoli Agricoltori
(Mpa) e il Movimento Vittime delle Dighe (Mab).
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Saranno presenti anche i movimenti dei pescatori e
delle pescatrici artigianali del Brasile e rappresentanti delle centinaia di raggruppamenti
quilombolas che popolano il paese.
Faranno la loro parte anche l’Articolazione dei popoli
indigeni del Brasile (Apib) e il Consiglio indigenista missionario (Cimi).
Sarà un incontro in cui verrà affrontato il problema
globalmente, senza intermediari e in maniera indipendente dalla corrente
politica in cui i partecipanti si identificano.
Si tratta di un incontro storico che ha un solo antecedente: nel novembre 1961 a Belo Horizonte (MG) in occasione del I Congresso contadino del Brasile negli anni del Governo popolare di Joao Goulart. L'obiettivo era quello della realizzazione di una riforma agraria e di una legge.
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Oggi quell’incontro rivive di nuove forze che in
quegli anni non erano riconosciute parti attive della società: i popoli
indigeni.
Un incontro quanto mai urgente in anni in cui la società è governata dalla finanza e l'agri-business diventa l'affare del secolo a costo di passare sopra i diritti delle minoranze e dell'umanità.
foto: http://www.asud.net
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