Il suono dell'universo.

lunedì 21 ottobre 2013

Il delitto delle ‘stragi consapevoli’ e gli idrocarburi.


Di Chiara Madaro

Mentre si diffonde la notizia dell'inizio dei lavori di bonifica e che saranno necessari almeno 100 anni perché a Taranto la situazione si normalizzi rispetto all'inquinamento indotto dall'Italsider, in Salento imperversa la battaglia contro Tap.
E vengono in mente le 713 pagine della recente sentenza sul caso Eternit in cui i giudici parlano di ‘strage consapevole’ da parte di chi gestiva l’impianto e di cinismo perché, malgrado fossero ormai chiari gli aspetti nocivi dell’amianto,  ci fu un tentativo di minimizzare gli stessi allo scopo di continuare la produzione. La portata di quei comportamenti fu di tale straordinaria portata che ancora oggi il pericolo prosegue; l’amianto si trova oggi in scuole e ospedali e le bonifiche comportano costi elevati e rischi.

Temi che hanno molto in comune con il tentativo in atto di fare della Puglia l’hub energetico dell’Europa, un punto di passaggio e raccolta di idrocarburi per il nord dell’Unione e per la Svizzera e che troverebbero nella realizzazione del gasdotto Tap la testa d’ariete a propositi di portata ben più vasta.

Lo scorso anno, in occasione della convenzione con le forze dell’ordine per il contrasto ai reati ambientali, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ebbe a dire: “Il fatto che i reati ambientali in Italia siano ancora derubricati come reati bagatellari, è un crimine del legislatore che fa fatica ad accorgersi che dentro la condizione di una crisi ambientale globale senza precedenti, che non ci lascia molto tempo dal punto di vista del correre ai ripari, i reati ambientali sono equivalenti ai reati di strage».

«Sono - prosegue - un delitto che vale due: un delitto del presente e un delitto che si riverbera sul futuro; è un delitto nei confronti dei nostri diritti e di quelli delle nuove generazioni». «Per cui – conclude - bisognerebbe chiedere al legislatore una particolare attività nella recrudescenza, una particolare attenzione rispetto a questi fenomeni; e anche una particolare intensità di connotazione e di sanzione penale nei confronti di questi temi».

Adolfo Perez Esquivel - Premio Nobel per la Pace
Sostegno autorevole a tali auspici arriva dal Nobel per la Pace Adolfo Peréz Esquivel che nel 2006 ha avviato una campagna per l’ampliamento delle competenze della Corte penale internazionale e l’inclusione di un nuovo reato: quello dei crimini contro l’ambiente. Di fatto, crimini contro l'incolumità pubblica. A sostegno di questa iniziativa, numerose personalità di livello internazionale come il Dalai Lama e Rigoberta Menchù Tum.

Fondamentale per la riuscita di questa idea il coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso campagne di sensibilizzazione promosse dal mondo accademico, giornalistico, dall’associazionismo ecc. allo scopo di raccogliere il consenso dei 2/3 degli Stati firmatari.

E dove un reato viene riconosciuto, si può parlare anche di prevenzione. La riuscita di questo progetto, allora, preverrebbe il tentativo di realizzare opere come Tap che provocherebbero danni incalcolabili di tipo sanitario, ambientale e umano. La scienza ha già dimostrato che deficit cognitivi e comportamentali, autismo, danni al sistema neurologico e linfatico, al Dna ecc., sempre più comuni tra le nuove generazioni, sono causati dalle reazioni chimiche che si sprigionano dal contatto tra le diverse componenti degli idrocarburi (gas e petrolio) e che si verificano ad ogni passaggio riguardante le fonti fossili di energia: dall’estrazione, al trasporto, alla lavorazione, la tecnologia non è in grado di evitare sversamenti nelle falde o in atmosfera con conseguente contaminazione delle specie vegetali ed animali. Il danno per gli esseri umani, ultimo anello della catena alimentare, è evidente e irreversibile. Componenti chimiche conosciute come ‘distruttori endocrini’ e ribattezzate ‘ladri di cervello’ dal Dott.Neil Carman, ex funzionario del Texas per l’ambiente e direttore del Lone Star Chapter per l’aria pulita del Sierra Club, la più antica ed importante organizzazione ambientale negli Stati Uniti.

 “I distruttori endocrini – lamenta la Dott.ssa Theo Colborn, presidente di Tedx, Endocrine disruption exchange e Professore Emerito presso l’Università della Florida - sono diventati una parte integrante della nostra economia e del nostro stile di vita ma nel frattempo stanno insidiosamente affliggendo la salute e l’intelligenza degli individui su scala globale”.

Sembra quasi schizofrenico ma il fatto è che il sistema finanziario su cui basiamo la produzione di quasi tutto ciò che ci circonda e che migliora le nostre esistenze ha bisogno dei distruttori endocrini. Allo stesso tempo i distruttori endocrini stanno conducendo le capacità intellettive degli esseri umani ad una involuzione senza ritorno e a costi incalcolabili a causa delle emergenze sanitarie indotte dai contaminanti utili alla produzione.

Nikola Tesla, scienziato vissuto a cavallo tra l'800 e il 900 disse che la scienza non è altro che una perversione se non è finalizzata al miglioramento delle condizioni dell'Uomo. Oggi possiamo dire di esserci messi in una trappola letale. Colpa, forse, di società che mettono all’angolo gli intellettuali in virtù di un’idea malata e antiquata di progresso.
 


http://www.iaes.info/

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